L’ansia è un insieme di risposte che il nostro organismo mette in atto in determinate situazioni, è una reazione naturale e comune a molti esseri viventi, umani ma anche animali. L’ansia, infatti, ha una funzione adattiva ed è essenziale alla sopravvivenza della specie, in quanto è la risposta più utile e corretta di fronte ad una minaccia/pericolo.
Nel momento in cui percepiamo una minaccia (reale o presunta) istintivamente e automaticamente ci prepareremo a difenderci da ciò che ci fa paura. A questo scopo il nostro cervello prende il comando e avvia una serie di scariche neuronali, inviando ai nostri organi interni il comando di prepararsi ad attaccare o a fuggire. In questo momento il nostro corpo avrà bisogno della massima potenza muscolare al fine di trovare la strategia migliore per sopravvivere alla minaccia. Il battito cardiaco comincerà ad aumentare, la respirazione si farà più affannosa e veloce, la pressione arteriosa aumenterà e la nostra attenzione sarà rivolta solo a noi stessi e a ciò che ci fa paura, dimenticando e trascurando tutto il resto. Pensate di essere di fronte ad una belva feroce: se il nostro corpo non si preparasse a fuggire e quindi a trovare una strategia per sopravvivere a quella minaccia probabilmente finiremo tra le fauci della belva.. Questa è l’ansia!
In altre parole, quando siete in preda all’ l’ansia il vostro organismo reagisce esattamente come di fronte ad una belva feroce, con l’unica differenza che la belva non c’è! La reazione fisiologica è la stessa (giusta ed adattiva) ma la situazione che la scatena è diversa: il supermercato, il cinema, l’autostrada, l’auto, la folla etc.
Ma perché ci prende l’ansia nel fare le cose più comuni della vita quotidiana come andare a fare la spesa, accompagnare nostro figlio al cinema, guidare in autostrada, andare in un luogo affollato? Perché il nostro cervello ha imparato/appreso che quella situazione è minacciosa per noi e quindi ogni volta che ci troviamo in quella situazione o semplicemente pensiamo di doverla affrontare scatterà automaticamente la paura e l’ansia proprio come se fossimo di fronte alla belva feroce.
Una delle caratteristiche che rende l’ansia un disturbo insidioso è che si autoalimenta e si mantiene da sola. In altre parole senza volerlo mettiamo in atto dei comportamenti che apparentemente ci aiutano (es. farci accompagnare da una persona cara, evitare le situazioni temute) ma che in realtà peggiorano e cronicizzano l’ansia.
Come si cura?
Quando il disturbo d’ansia è evidente è altamente consigliabile rivolgersi ad uno specialista psicoterapeuta perché le soluzioni che ci vengono in mente molte volte sono controproducenti.
Il trattamento necessario per guarire e non ricadere nel circolo vizioso è la terapia cognitivo-comportamentale. Questo trattamento ha dimostrato tassi di successo elevatissimi ed è considerato dalla comunità scientifica l’approccio di prima scelta nella cura dell’ansia e dei disturbi correlati (ansia sociale, agorafobia, attacchi di panico) .
La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) applicata ai disturbi d’ansia solitamente è di breve durata, in alcuni pochi mesi con sedute settimanali di circa un’ora, il paziente avvertirà un netto miglioramento.
La TCC raramente viene erogata dai servizi pubblici. Pertanto occorre rivolgersi ad un centro professionista privato che garantisca qualità e competenza.
I farmaci più utilizzati come ansiolitici sono le benzodiazepine (BZD) e gli antidepressivi (SSRI). Il farmaco diminuirà il sintomo ma non curerà la causa e non modificherà i meccanismi che la mantengono e la autoalimentano. Una volta sospeso il farmaco i sintomi molto probabilmente ricompariranno. Inoltre, i farmaci come le BZD, se assunti per lungo tempo, comportano il rischio di assuefazione/dipendenza e di effetti collaterali Gli SSRI possono causare aumento di peso o disfunzioni sessuali. I farmaci, quindi, possono essere molto utili se usati occasionalmente, per un breve periodo e associati ad una appropriata terapia cognitivo-comportamentale.
Bibliografia
Ellis A., “Che ansia. Come controllarla prima che lei controlli te”, Trento, Erickson, ed. ita a cura di Misseri D., 2013